Due minuti dopo il lancio del Discovery, dal serbatoio esterno della navicella spaziale si è
staccato un pezzo di rivestimento protettivo, problema idendito aquello che ha causato la tragedia del
Columbia nel 2003. Una schiera di ingegneri, tecnici e altri operatori hanno lavorato negli
ultimi due anni per sistemare il guasto, ma questultimo fallimento ha messo in dubbio lintero
programma spaziale americano.
LOroscopo della Nasa (29 luglio 1958, mezzogiorno, Washington, D.C.) rivela le tensioni alle quali
lagenzia spaziale è sottoposta. Il Sole in Leone è in quadratura a
Marte, un simbolo che riflette la natura competitiva della corsa allo spazio, iniziata dopo che i
sovietici lanciarono con successo il loro Sputnik. Il Sole è anche in quadratura con
Nettuno, un simbolo che offre una visione per il futuro, ma anche il potenziale per compiere gravi
errori di calcolo.
Questo oroscopo funziona molto bene nella pratica: il Challenger esplose il 28 gennaio del 1986
alle 11:38 di Cape Canaveral, mentre Urano in transito era congiunto al Saturno natale Nasa,
e in aspetto esatto di tri-ottile (135°) con il Sole. In modo simile, il Columbia
è esploso il primo febbraio 2003 alle otto del mattino su Dallas, Texas, mentre Plutone in
transito era congiunto al Saturno natale Nasa, e di conseguenza formava un aspetto difficile nei confronti
del Sole natale.
Dato che il Sole natale Nasa è congiunto al Nodo Lunare Nord dellOroscopo americano,
il punto associato al fato e allevoluzione karmica, la stessa agenzia spaziale diventa una
entità fondamentale per la crescita americana. Al momento attuale, Saturno in transito
si sta per congiungere con il Sole natale Nasa, aspetto esatto il prossimo due settembre. Questo
passaggio verificherà la validità del gruppo dirigente che è ora a capo
dellagenzia, insieme ai progetti futuri. Saturno però non finirà di condizionare
la Nasa se non dopo il maggio del 2006, periodo in cui dovrebbe sorgere una nuova agenzia, più
piccola, efficiente e focalizzata.
Venerdì scorso alcuni astronomi californiani hanno annunciato la scoperta di un oggetto
transnettuniano, tecnicamente definito 2003 UB313, ma informalmente conosciuto con il nome di Xena,
come la principessa guerriera greca della televisione. La sua orbita ellittica, dal periodo di 560
anni, è orientata di 44 gradi rispetto al piano delleclittica terrestre, ed è per
questo che il corpo celeste aveva eluso gli astronomi per così tanto tempo. La domanda
è: si tratta del Decimo Pianeta?
Non solo la scoperta di Xena ha messo in difficoltà la comunità scientifica degli astronomi
relativamente alla definizione di pianeta, ma anche la comunità degli astrologi si
sente confusa. A differenza della scoperta di Sedna, un oggetto molto più piccolo di
Plutone, con un orbita di periodo superiore ai diecimila anni, Xena è in realtà più
grande di Plutone e in certi periodi è addirittura più vicina al Sole di quanto non lo sia
mai Plutone. Di conseguenza, o Xena è il Decimo Pianeta, oppure Plutone non è un
pianeta.
Molti astronomi preferirebbero definire Plutone, Xena, Sedna e gli altri oggetti ghiacciati oltre Nettuno
con il nome di pianeti minori. Però, gli astrologi si rifiuterebbero di
declassare Plutone al ruolo di pianeta minore, avendo studiato le sue potenti influenze per settantacinque
anni, oramai. Molti astrologi usano con successo lAsteroide Chirone, nei loro Oroscopi,
ma questo oggetto è solo uno tra i tanti Centauri, quali Folus e Nessus. Sono
ancora di meno gli astrologi che usano gli asteroidi: una delle difficoltà è che essi sono
più di centomila, sebbene i primi quattro scoperti vengano sempre di più riconosciuti
rappresentare importanti matrici archetipiche. La teoria che sembra la più convincente
è che solo gli oggetti primari appartenenti ad una data classe dovrebbero essere studiati
astrologicamente. Coloro che usano Plutone e Chirone possono quindi comprendere la logica di chi usa
anche Cerere, Giunone, Pallade e Vesta.