un simbolo

porta libertà.

Porta la libertà di dargli il significato che vogliamo.

Ci rende un servizio immenso, perché stimola la nostra mente a non accontentarsi, a lasciarci sempre nel dubbio, a non credere mai a niente di certo, ma piuttosto a sperimentare nuove chiavi di interpretazione, nuovi percorsi evolutivi, nuovi cicli di pensiero.

Non ci possono essere idee fisse attorno a un simbolo.  Esso racchiude in sé mille sfumature, ciascuna valida e disponibile alla nostra attenzione, ma solo una effettivamente poi scelta e agita.  Ecco perché è necessario scoprire quel punto unico di attenzione che vive dentro ciascuno di noi e da lí operare, decidere, conquistare le nostre opportunità serenamente, a pieno diritto.

Un simbolo…

è eternamente valido.

Cambiano le ère, cambiano le mode, l’ evoluzione continua, ma il simbolo non cessa mai di funzionare. È eterno.

È l’ interpretazione del simbolo che deve rimanere fluida, non fissata a paradigmi, non condannata alla morte. L’interpretazione di un simbolo pertiene alla persona che lo incarna, che lo sta vivendo sulla propria pelle, che lo racconta.

Questa è la chiave di volta del futuro millennio: ciascuno di noi esseri umani ha in sé la grande responsabilità di interpretare e assorbire i significati dei proprî simboli.  Non ci saranno piú catene di pensiero a fornirci le risposte, sempre di piú le certezze scompariranno, i condizionamenti del passato diventeranno grotteschi e inutili.

Tutte le menzogne a cui siamo stati abituati perderanno lentamente forza, e sempre di piú assumeranno carica emotiva le nostre menzogne personali, quelle che siamo liberi di darci giorno per giorno, errore dopo errore.

Un simbolo…

insegna ad essere vivi.

Non sarà facile vivere nelle complessità.  Sarà molto impegnativo, ma anche molto divertente.  Capire che nelle difficoltà — apparenti — cresce il nostro spirito, e ci distingue dal resto, è un grande passo in avanti verso la Vita.

La vita che abbiamo davanti è complessa, pone molti interrogativi e molte scelte.  Essere pronti e attenti momento per momento diventa un prerequisito essenziale.  Solamente in questo modo sarà possibile staccarci dal vecchio e andare incontro al nuovo, sicuri di avere con noi la conoscenza necessaria, le armi giuste per combattere la nostra battaglia contro il sonno e la inutilità.

[originariamente pubblicato nel 1998]