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Tempo per cambiare

Tempo per cambiare

• di Rishi Giovanni Gatti , 23 dicembre 2002

Nel divertente romanzo di Andrea De Carlo, Uto, il protagonista, un adolescente illuminato di nome Uto, sconvolge i suoi interlocutori affermando provocatoriamente che «Nessuno cambia. Al massimo può trovare un modo di fare diverso, magari vestirsi o parlare diverso. Ma dentro è fatto in un modo e rimane così, c’è poco da cambiare».

I lettori coinvolti in un percorso di crescita personale potranno sentirsi attaccati da questa affermazione, perché allora a che serve tutta questa lotta interiore per evolvere, per cambiare?

Approfondiamo qui questi importanti aspetti, soffermandoci sul fatto, vero, che la Carta natale è fatta in un modo e rimane così, sebbene Transiti e Progressioni la influenzino continuamente e diversamente.

Uto faceva una provocazione: non si può cambiare, ma si può scoprire il Sé, come è successo a lui stesso.  Perché cambiare?  Perché si vuole cambiare?  Perché non si ha fiducia nell’Esistenza, e ci si fida solo dei propri condizionamenti vari.  Questi devono essere abbattuti, “mollati”. Crollano le sovrastrutture, affiora il Sé.  Questo è l’unico cambiamento che esiste.

Come può l’Astrologia aiutarci in questo?  Intanto bisogna affermare una cosa: i simboli astrologici funzionano se e solo se chi li studia è disposto a mettersi in gioco interamente e continuamente, cercando di imparare ogni giorno che passa una cosa nuova sul proprio Tema natale, approfondendo i suoi esperimenti quotidianamente, confrontando i fatti che càpita di vivere con i pensieri che nella mente si generano a commento di codesti fatti, sempre sottolineando che nulla succede per caso e che il compito ultimo del ricercatore essenziale è semplicemente quello di “osservare” ciò che accade, per diventarne pienamente consapevole e così abbandonarlo.

L’Astrologia ci può aiutare molto perché ci può indicare quando è il momento, il tempo , in cui la nostra consapevolezza si intensifica e riesce ad illuminare i condizionamenti a cui siamo attaccati, facendoli evaporare come neve al sole.  In particolare, ricoprono importanza gigantesca i Transiti e le Progressioni che interessano la Terna primaria di Sole , Luna ed Ascendente .  Se date una occhiata e vedete che un transito di un pianeta importante come Saturno sta interessando per quadratura o opposizione uno qualsiasi dei punti della Terna primaria, allora siete certi che il “tempo per cambiare” è giunto e perciò bisogna darci dentro e – nel caso di Saturno – sapere che dei grandi risultati verranno, perché è nella natura di codesto pianeta puntare a grandi risultati.

Questo è proprio quello che è successo a due clienti di Astrologia dinamica, e l’àmbito che entrambi di loro hanno scelto per scegliersi il “tempo per cambiare” è quello del recupero della vista perfetta secondo il “Metodo degli occhi normali” messo a punto da William H. Bates nel 1920 (visitate il sito http://www.vistaperfetta.it ).  Per pura coincidenza si tratta di due persone entrambe nate nel Segno dei Pesci, ed entrambe nate con la Luna in Vergine in opposizione.  Entrambe perciò sono state interessate, negli ultimi due anni, dal sottile lavoro di Saturno, che si è intensificato negli ultimi mesi proprio nella terza decade dei Segni Mobili, dato il suo transito retrogrado.

Sappiamo dagli studi della Filosofia ermetica che la vista e gli occhi sono tradizionalmente collegati ai “luminari” cioè a Sole e Luna.  Per definizione, chi ha nella Carta natale uno o più aspetti contrari a Sole e/o Luna ha gli occhi – e la vista – deboli, e può cadere preda di problemi.  Spesso però accade che il punto debole, in un ricercatore, diventi, per applicata consapevolezza, un grande punto di forza, grazie al quale non solo avviene la guarigione, ma il percorso stesso che porta a tale guarigione è un cammino spirituale di evoluzione in cui si cristallizzano comprensioni e slanci esistenziali non immaginabili comunemente.

Riportiamo qui di seguito le Carte doppie dei due Oroscopi in oggetto, lasciando al lettore l’esercizio di verificare i transiti e le progressioni in gioco.  Abbiamo semplificato le Carte, eliminando i simboli non essenziali, per facilitare lo studio.

primo cliente

secondo cliente

Nel giro di poche settimane le due persone, con cui chi scrive ha potuto parlare di persona, hanno eliminato l’uso degli occhiali ed ora vedono bene senza occhiali in ogni circostanza, rimandendo ancora preda, per un certo grado, delle condizioni ambientali e psicofisiche, e cioè, ad esempio, la piena luce, che è diventata per loro un fattore rilassante, consente loro di vedere benissimo, mentre le condizioni sfavorevoli quali il buio o lo stress o il nervosismo tendono a farli ricadere nello sforzo che diminuisce l’acuità visiva.  Ma entrambi hanno la chiara percezione che oramai il percorso sia avviato a conclusione e sono fiduciosi che sia solo una questione di tempo per perfezionare la loro guarigione, su questo piano.

L’esempio citato ha davvero dell’incredibile, perché in genere si pensa che Saturno sia una forza negativa e disgregante.  Questo è indubbiamente vero in molti casi.  Ciò che fa la differenza, però, è sempre l’individuo che vive il transito.  E più il transito risulta impegnativo, più grandi ed importanti per la propria vita saranno i risultati che se ne otterranno.

Ma per tornare al nostro ispiratore, Uto, in questo caso, possiamo dire che le due persone prese ad esempio siano “cambiate”?  No.  Non sono cambiate affatto: hanno semplicemente rinunciato ad un problema, ad un condizionamento, che per una qualche congerie di fattori contrari gli si era attaccato addosso, e che ad esso hanno dovuto rinunciare con un atto di volontà e di comprensione.  Se noi parafrasiamo questo esempio e lo portiamo in un campo più ampio, quello della felicità esistenziale, allora ci accorgiamo che anche la scelta di essere felici non dipende da quale che siano i condizionamenti che ci impediscono di esserlo, ma da una semplice considerazione interiore, che i pianeti possono aiutarci a fare costruendo delle condizioni ambientali adatte, per la quale possiamo rinunciare a ciò che ci si è attaccato addosso e riscoprire così il nostro vero Sé, che è felice ed in pace di per sé.


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Giove il Re

Giove il Re

di Rishi Giovanni Gatti , 18 maggio 2002 •

Come tutti sanno, il pianeta Giove rappresenta il principio dell’Abbondanza. Tradizionalmente, abbondanza è sinonimo di fortuna, di cosa buona, ma recentemente, nell’Astrologia moderna, questa interpretazione trova un’applicazione sempre minore, e si tenta di proporre una visione meno indubitabilmente positiva e più “umana”. Si cerca cioè di presentare l’azione del pianeta in modo più equilibrato, quasi asettico, dove l’abbondanza viene sostituita dal principio dell’Espansione, lasciando all’individuo la libertà di “scegliere di espandere” una cosa “buona” ovvero una cosa “cattiva”.

Questa visione moderna è senza alcun dubbio molto più evoluta di quella tradizionale, per la quale Giove segnava il tempo della grande fortuna e Saturno segnava il tempo della grande sfortuna, eppure va chiarita più in profondità, perché altrimenti si rischia di perdere il vero significato potenziale che il Re degli Dei assume in un Oroscopo di nascita.

Il fatto è che Giove è veramente il principio dell’Espansione e dell’Abbondanza, ma molto raramente questa realtà viene realizzata lungo il percorso evolutivo dell’essere umano. Ciò succede, può succedere, per tante ragioni: ambientali, genetiche, educative, di circostanza, eccetera, ma alla base c’è un qualche pensiero pernicioso che si è inserito di soppiatto nella mente e che continua a bisbigliare qualcosa come “non ti meriti l’abbondanza che c’è al mondo” perché “non sei bravo abbastanza, non sei abbastanza fortunato, non vali niente”, oppure perché “sei nato dal peccato originale, perciò devi soffrire”. È inutile nasconderselo: tutti noi abbiamo pensieri del genere, solo alcuni pochi “fortunati” individui illuminati hanno imparato a riconoscerli e quindi a non farsi influenzare da essi, e questi individui sono proprio quelli da prendere ad esempio per indagare in quale modo loro sono riusciti ad incarnare al meglio il simbolismo del loro Giove relativamente all’Oroscopo di nascita.

La posizione di Giove per Segno, Casa e Aspetti planetari può darci infinite indicazioni da seguire per cercare di capire dove il principio dell’Abbondanza e dell’Espansione può essere più facilmente realizzato nel corso dell’attuale incarnazione. Ma questo tipo di analisi non serve a nulla se prima non entriamo in empatia con il pianeta stesso e non ne accettiamo liberamente e profondamente il vero significato guida, che è uno solo: grazie a Giove il nativo può sperimentare in prima persona il diritto naturale all’Abbondanza, alla Grandezza, alla Soddisfazione, al Benessere, e, più importante di tutti, alla Saggezza . Il diritto a diventare i “saggi di se stessi” è il più difficile da realizzare, e soprattutto non è possibile parlarne in astratto, cioè avulsi dall’interezza della Carta natale. Esiste però un aneddoto che ne illustra le possibilità in modo intuitivo, lasciando poi a ciascuno dei lettori il compito di svilupparlo secondo le proprie inclinazioni ed esperienze.

L’aneddoto è molto semplice, lo formuliamo in forma ipotetica, filosofica: se tu fossi un giovane, incerto discepolo di un importantissimo maestro in una qualche forma di arte, o di scienza, o di qualsiasi altra ricerca che eleva l’animo umano, ed il maestro un giorno ti avvicinasse, ti scegliesse, per un breve momento, e ti dicesse qualcosa come «Bravo, sono veramente molto orgoglioso di te!», porgendoti un preziosissimo dono legato alla particolare difficilissima disciplina che stai imparando, che cosa faresti?

La risposta potrebbe sembrare ovvia, ma non lo è affatto. Troppe volte infatti ciascuno di noi non è stato capace di accettare la fortuna tanto agognata, forse perché si presentava in una forma non direttamente riconoscibile, ma di solito perché l’Ego e la falsa modestia in cui si è cresciuti non ci hanno consentito di aprirci all’Abbondanza, al Benessere. Questo è indice di mancanza di saggezza, e nei tempi segnati da Giove il pericolo di mancare le opportunità all’Abbondanza, alla Saggezza, paradossalmente aumenta, alla luce delle ultime scoperte dell’Astrologia moderna.

L’invito è quello, quindi, di cercare di comprendere il significato del pianeta nel nostro Oroscopo, indagando in quale area della nostra vita dobbiamo imparare ad accettare “un dono dagli Dei”. Rifiutare i doni degli Dei è sbagliato. Se aspiriamo ad una condizione migliore, all’Evoluzione, alla Felicità, è stupido immaginare che queste condizioni non esistano, negando l’esistenza della possibilità che un certo giorno “un dono degli Dei” possa arrivare veramente. Una volta realizzato questo, può essere relativamente semplice allargare il concetto e rendersi conto che “gli Dei” non sono altro che il Sé, che se stessi. In quel preciso momento, il simbolismo di Giove si sarà definitivamente attivato nella nostra psiche, avrà raggiunto una fioritura, una maturità completa, e l’energia del pianeta vivrà con noi per sempre.

Nel frattempo, i lettori che si sentono attratti dal pianeta dai mille colori potrebbero cominciare a seguire i suoi movimenti nel Cielo, verificando i passaggi, i transiti, che esso compie nei confronti del proprio Oroscopo. Ad esempio, tra pochi giorni Giove abbandonerà il Segno del Cancro: sarebbe importante, per chi ha importanti punti sensibili del suo Oroscopo in questo segno, cogliere l’occasione per scegliere di dire, ad una persona cara, ad un “discepolo” (ad esempio una madre o un padre nei confronti dei figli, o altre situazioni paragonabili a questa), una frase come questa: “Bravo, sono proprio molto orgoglioso di te”. Ci sono tutte le possibilità per cui questa frase, inaspettata e considerata immeritata o insolita da chi la riceve, sia in grado di fare fiorire l’Abbondanza e la Saggezza, in accordo con le energie planetarie da cui scaturiscono.



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Tra Plutone e Nettuno, verità e trascendenza

TRA PLUTONE
E NETTUNO

VERITÀ
E TRASCENDENZA

di Rishi Giovanni Gatti

Caratteristica fondamentale che consegna alla Storia gli ottanta anni che vanno dal 1950 al 2030 è il rapporto tra Plutone e Nettuno.

Per uno strano scherzo cosmico (tenete sempre ben presente queste due parole quando si parla di Plutone), i due Pianeti si sono messi a braccetto tra loro e danzano insieme, senza mai discostarsi troppo dai circa sessanta gradi che li dividono.

Che cosa significa?

Significa che “universalmente” tutti coloro i quali sono nati dopo il 1950 hanno nella loro Carta natale questo tema fondamentale: l’eccitazione e la stimolazione reciproca che lega le esperienze plutoniane di ricerca della Verità, della Trasformazione di sé verso Significati transpersonali, con i Sogni mistici nettuniani di bisogno di distaccarsi dalla Realtà terrena per “sparire” in un campo liquido e mistico che non conosce barriere né personalità.

I due movimenti sono collegati. Ad un innesco che può essere di tipo Nettuniano può corrispondere lo scatenarsi di una reazione Plutoniana, o viceversa.

Esempio classico: il sentirsi svanire – come ego e personalità – in una relazione d’amore, il fondersi con l’altro (o come minimo L’ILLUSIONE che questo accada), il trasognarsi continuo che ci accade quando guardiamo l’amato profondamente negli occhi… spesso ci proietta automaticamente in un altro regno, molto più intenso e problematico, quello del doverci spogliare dei nostri difetti, delle nostre paure, di ciò che ci offende e richiama a una profonda autoanalisi e trasformazione di sé per continuare a vivere la relazione e gioirne. 

Oppure, al contrario, il sentirsi guidati da qualcosa di oscuro a voler conoscersi più a fondo, a voler indagare in noi stessi le emozioni più torbide e nascoste, gli istinti sessuali più repressi, o le paure della morte, abilmente e per tanto tempo rimosse… insomma la sete di Verità che in qualche parte della vita improvvisamente si fa intensa, ineludibile, improcrastinabile, e che ci obbliga a compiere azioni concrete e non banali, coraggiose, profonde, in direzione finalmente di qualche cosa che non sia più la solita pappetta pronta che la società e i valori comuni ci consigliano… molto spesso ci fanno giungere a delle realizzaziomi nuove sul nostro vivere, come l’aprirsi della coscienza a realtà superiori, a percezioni più grandi, a sensazioni e emozioni comprensive più ampie, senza significato materiale ma infinitamente saporite e gustose, ricche di sfumature immaginarie che ci elevano, ci fanno rinascere, davanti a un’opera d’arte, al canto di un uccelletto, al semplice esistere divino di quel sorriso sulle labbra di uno sconosciuto che però “si sa chi è”, non come persona ma come anelito dell’esistenza a manifestarsi in forme spirituali, non mentali ma spontanee e vive…

Nella nostra epoca il salto tra questi due regni, il salto tra Plutone e Nettuno, tra ricerca della verità con la V maiuscola e il raggiungimento della Trascendenza verso IL dio con la d minuscola, è favorito e incoraggiato dalla posizione permanente che i due Pianeti hanno assunto nello Zodiaco, in ciascuna Carta natale. 

I Segni coinvolti lentamente cambiano perché i Pianeti continuano a evolvere attorno a noi, ma la connessione di base rimane fino al 2032 circa, e quindi anche cambiando modo di operare, le energie sono sempre in collegamento e i due circuiti mentali funzionano in sintonia. 

La sintonia è “di supporto” e favorisce sia l’uno che l’altro messaggio cosmico, ma non è “automatico” che la nostra vita ne sia coscientemente influenzata. Sia Plutone che Nettuno sono Pianeti che richiedono grande impegno, e che offrono in cambio moltissimo, ma solo a coloro i quali abbiano il coraggio e la fortuna di affrontarli e benedirli in loro. Chi li ha nella sua Carta in posizione prominente farà fatica a ignorarli, e si troverà a dover farci i conti spesso nel corso della vita.

Il bello dell’Astrologia è che molto facilmente è in grado di PREDIRE QUANDO i “problemi” di Nettuno e Plutone (e le potenzialità immense che a quei problemi sono collegate) si presenteranno.

Molto dipende dalle Carte natali individuali… Ma un percorso molto comune è chiaro e universale per tutti: il bisogno di dare il proprio contributo personale in cause transpersonali e utopiche per qualcosa di grosso, di trascendente, che travalica i propri stretti confini e ci proietta in futuri possibili, pieni di speranza e di “giustizia”.

Per qualcuno questa spinta si concretizza in qualche forma di “volontariato” più o meno impegnato, in associazioni politiche che vogliono cambiare il mondo, in associazioni religiose che vogliono servire i poveri, in associazioni di solidarietà sociale che vogliono recuperare i “non normali” cosiddetti (vuoi che siano handicappati, drogati, alcolizzati, scazzati…).

Per altri un viaggio in India apre le porte alla meditazione – che è la ricerca della Verità mediante la Trascendenza (Plutone e Nettuno) – ed è lì che i Maestri appaiono, che la “Visione” appare…

Per altri è lo studio di qualche disciplina che ci assorbe e ci trasforma, ci arricchisce e ci fa acquisire strumenti di conoscenza superiori da usare per tutti, che ci dà energia vera e ci sostiene…

I modi sono tanti: una delusione d’amore che ti cambia e ti “sposta”, cancellando tutti i tuoi precedenti paradigmi e modi di pensare e spinge a essere meno identificati con le teorie, le filosofie, ma più aperti al proprio sentire vero e vitale e alla propria superiore comprensione, che diventa libera e slegata da ricerce egoiche di potere personale ma piuttosto vasta e sorridente, aperta al mondo, agli altri, “veramente” potente e vincente…

Insomma, tra circa i 23 e i 27 anni d’età – in questa particolare epoca storica – tutti gli individui sperimentano due eventi astrologici importantissimi: — Plutone in transito congiunto al Nettuno natale; — Nettuno in transito in armonizzazione con il Plutone natale.

In questa fase della vita si è PER LA PRIMA VERA VOLTA molto suscettibili a:

1) cambiare modo di pensare per orientarsi maggiormente verso visioni più ampie, comprensive ed empatiche;

2) cambiare modo di sentire e percepire gli altri: possiamo aiutarli, non più combatterli. Possiamo amare e offrire la nostra parte migliore, perché NOI COMINCIAMO A CAPIRE CHE ABBIAMO UN PARTE “MIGLIORE” DENTRO DI NOI e non ci basta più vivere al minimo e parlare a vanvera di cose NON NOSTRE;

3) volere combattere per una GIUSTA CAUSA TRANSPERSONALE, con cui identificarci e dare delle risposte più vere alle nostre domande più impossibili (Perché tanta ingiustizia? Perché gli altri soffrono? Perché “non mi basta?”).

È in questo periodo che siamo più vulnerabili a dare la nostra energia agli altri. E gli sfruttatori non mancano. E soprattutto non mancano le delusioni – cocenti – successive al “passaggio” plutonettuniano.

Quanto lavoro gratuito viene sfruttato dagli organizzatori delle associazioni di volontariato? Quanto viene effettivamente prodotto con tutta questa energia? Che cosa succede “dopo”? Perché nessuno ci ha avvisato prima? Tutto quello slancio per niente… «Che cosa ho realizzato io di mio e di veramente importante PER ME?».

Finisce tutto così? In uno straccio di laurea, in un matrimonio “accettabile”, in un posto di lavoro “ben” pagato, in una messa la domenica, in un voto alle elezioni???

È molto difficile uscire da questa impasse, se ci abbiamo veramente creduto… Con Nettuno il rischio di identificarsi con il Sogno è molto grande. Con Plutone il rischio di cascare dal letto per incontrare il tragico Scherzo che ti spernacchia, è grandissimo. Depressione, suicidi, obnubilamento nelle droghe, negli sballi, nella tecnologia alienante… I pericoli di certo non mancano…

Navighiamo allora questi anni con consapevolezza, cercando di imparare il più possibile sui nostri meccanismi interiori e le nostre sensibilità.

Ricordiamoci sempre le due parole chiave di Plutone e Nettuno, i nostri due insegnanti maggiori: «Verità» e «Trascendenza».

«Io “so che c’è qualcosa in più” e so anche che questo qualcosa in più è “aldilà delle mie convinzioni e dei miei limiti terreni”».

Tenendo a mente questo, andremo lontano, e ci andremo noi con noi stessi. Saremo lì. Proprio lì dove siamo.

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Il Sole splende?

IL SOLE














SPLENDE ?


di Rishi Giovanni Gatti


Osserviamo il Sole.

Splende veramente, questo sole, dentro di noi? O è solo un abbaglio dall’esterno, qualcosa che ci dà fastidio, da cui proteggerci mettendoci occhialoni neri?

Astrologicamente, questa è la prima fondamentale risposta che dobbiamo darci per capire di che siamo fatti.

Tutti conoscono il proprio Segno solare. “Di che segno sei?” è una domanda classica che tante volte amici/che e potenziali fidanzate/i ci hanno fatto…

Si comincia anche cosí, mica c’è da vergognarsi…

— [femminuccia] Io sono dell’Ariete, tu di che segno sei?

— [maschietto] Sagittario, ma non chiedermi che significa perché non ne capisco niente e non ci credo nemmeno…

— Ah fantastico allora andiamo d’accordo, segni di fuoco… Che bello, usciamo insieme stasera?

— [pensando: «però ’sta astrologia, forte… e questa qui è pure carina!»] Mi sembra una buona idea! Andiamo pure dove vuoi, basta che andiamo!!!

Molto semplice. Sappiamo che Ariete e Sagittario “vanno d’accordo”, e i nostri amici partono alla scoperta dei nuovi mondi e delle nuove “paure” che si celano in una nuova relazione di coppia…

Ebbene, non è cosí facile.

Il proprio Segno solare non è qualcosa di automatico che si sviluppa a prescindere dalla nostra volontà.

Rappresenta invece una peculiarità del nostro essere che richiede attenzione e impegno quotidiani per la sua completa valorizzazione.

Il Sole rappresenta l’ESSENZA, ciò che ci dà energía e che ci fa vivere. Rappresenta quei circuiti che forniscono la materia prima al nostro essere per essere vivi e vegeti su questo pianeta Terra. E va nutrito. Va nutrito con consapevolezza e accontentandone i bisogni. Come? Seguendo i modi e i motivi dettati e descritti dal Segno che esso abita.

Siamo noi stessi che dobbiamo nutrire il nostro Sole delle giuste esperienze, non possono esserci dati aiuti da altri. Sbagliare in questo significa toglierci energía, e togliendo energía al Sole, tutti gli altri circuiti, che da esso dipendono, lentamente si spengono, e la persona si avvia a “spentamente” dissolversi, da sconfitto.

Il Sole rappresenta la Volontà. Se falliamo nel seguirne i consigli, ci troviamo presto senza energía, senza motivazione, senza coraggio, senza voglia di vivere. Mentre se ne abbiamo colto i segreti, ecco che tutto ciò che tocchiamo acquista un colore magico, diventa oro, si copre di felicità e di sorrisi.

Il sorriso “solare” di una persona che sta nutrendo il suo Sole è ben riconoscibile tra la folla. È di quella persona che si ritrova continuamente in quello che è, in quello che sente, in quello che ha a disposizione, e ne gioisce. Sente fluire libera l’energia dentro di sé, e la può condividere facilmente con tutti, in primo luogo con se stesso nei modi indicati dalla Carta natale, e cioè nutrendo in maniera equilibrata tutti gli altri pianeti nei loro segni e collegamenti.

Il Segno del Sole è un punto fermo nella nostra esistenza terrena, e non va mai trascurato. Ma non ci si deve fermare lì. Esso evolve e vuole portarci a scoprire nuovi significati, cammina con noi, cresce.

Per esempio, gli amici citati in apertura vivranno prima o poi una profonda mutazione interiore che li porterà a scoprire il Segno solare del Toro e quello del Capricorno, per poi passare, piú in là negli anni, a capire il Segno solare dei Gemelli, e dell’Acquario.

Il periodo in cui ciò succederà dipende dal giorno di nascita, ovviamente, ed è un processo che dura un paio d’anni per volta, un processo che ci porta a mettere a confronto la nostra intima natura (di Ariete o di Sagittario, per seguire l’esempio fatto) con i nuovi motivi e metodi del Segno successivo nello Zodiaco (ad esempio l’amico del Sagittario comincerà a staccarsi delle pure “idealità” e sarà guidato, dal suo sentire interiore – se se ne accorge!!! — a cominciare anche a “voler realizzare” qualcosa di concreto e visibile, per sé e per il suo intimo percorso).

Dunque c’è molto da scoprire ascoltando il nostro Sole, la nostra intima natura interiore. Esso cambia, si evolve, ci parla, richiede ascolto. Giorno per giorno, ad ogni alba e ad ogni tramonto, esso risuona dentro di noi e vuole cantare la sua canzone, vuole celebrare, vuole farci godere di essere al mondo.

Avete mai provato a guardare il Sole? A vederlo ? È indubbio che ci parli in qualche modo, che mandi qualcosa che ci colpisce, che rifletta un significato importante.

Anche qui, come per la Luna, abbiamo occasione di accostarci al nostro Sole per davvero . Molto semplicemente: il giorno del nostro compleanno.

È il Solar Return, l’evento che ogni anno ci si ripresenta, che torna a riaccenderci.

Vi siete mai chiesti perché esiste l’usanza di festeggiare il compleanno? Non è una sciocchezza. È un giorno importante, fondamentale per ricaricare le proprie batterie, per fare il punto della situazione .

Non va sprecato perdendosi nell’inconsapevolezza.

Va guadagnato. Va meritato.

Soprattutto va vissuto rimanendo coscienti il piú possibile che in quelle ore un’energia sottile, importante, ci sta attraversando.

Chi sono io?

Perché esisto?

A che punto sono del mio viaggio?

Queste le domande esistenziali che durante il Ritorno del Sole si riflettono in noi.

Non occorrono certo risposte, né filosofiche, né metafisiche. La domanda da sola è sufficiente. È l’ energiadella domanda che dobbiamo assaggiare e gustare in questo giorno, non certo una qualsiasi risposta per quanto sofisticata ed evoluta.

La risposta esistenziale sarà nella qualità dell’anno che seguirà, in come avremo la forza di viverlo, se ci darà gioia, contentezza ed espansione. Ecco le parole chiave da ricercare in questo giorno di festa:

gioia

contentezza

espansione.

Approfittiamone!

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La Luna in transito, l’ integratrice psicologica

LA LUNA
IN TRANSITO


L’INTEGRATRICE
PSICOLOGICA
piccola luna

di Rishi Giovanni Gatti

La Luna percorre i 360 gradi dello Zodiaco in circa 28 giorni.

Significa che transita in un Segno in circa due giorni e mezzo.

Impiega quindi poche ore per passare sui punti sensibili della nostra Carta natale.

Mediamente, compie questo ciclo per circa novecento volte nella vita di un individuo.

Che significato hanno questi passaggi? Come funzionano?

La Carta natale rappresenta una spiegazione simbolica di quello che c’è dentro di noi, di come siamo fatti, delle cosa che ci piacciono e di quelle di cui abbiamo paura. È un messaggio simbolico, assume cioè un significato che dipende da chi lo interpreta.

Come cominciare a “vivere” in prima persona i significati illustrati nei simboli della Carta natale?

Osservando i transiti della Luna.

La Luna in transito funziona come un piccolo raggio che va ad illuminare le zone d’ombra in cui ci rifugiamo.

Osservando i nostri stati d’animo quando il “raggio lunare” tocca i punti sensibili della Carta natale, cominciamo a capire piano piano “cosa c’è sotto”, e impariamo a conoscere piú chiaramente quello che succede dentro. È un aiuto enorme, un invito ad accettarsi per quello che si sente e si è, un invito che viene da qualcosa che è molto piú grande di noi e ci dà forza. Se vi prestiamo attenzione, possiamo cogliere quelle sfumature nuove che ci fanno stare meglio, piú in sintonia con noi stessi, piú contenti di abitare quassù.

La Luna rappresenta l’inconscio personale, le nostre emozioni, gli istinti che ci muovono. A seconda del Segno e della Casa che occupa alla nascita, ci fornisce delle indicazioni precise su quello che sentiamo, su quello che dobbiamo fare per stare bene, su quello che dobbiamo evitare per non sbagliare e per non soffrire inutilmente.

La Luna in transito è un “innesco” che porta alla coscienza quelle parti dell’inconscio che abbiamo represso e che ci appesantiscono. Essa ci chiede di “integrarle” nella nostra personalità cosciente, e cioè di osservarle, viverle, diventarne padroni.

Ad esempio, quando la Luna in transito passa sulla Luna natale (e questo accade ogni 28 giorni circa), ci attendono un paio d’ore di profonda apertura e di ricca sensibilità per le nostre sensazioni interiori. 

I modi e le qualità di tali momenti sono del tutto personali e dipendono da molti fattori: fondamentalmente da Casa/Segno/Aspetti della nostra Luna nella nostra Carta, ma soprattutto da quello che NOI abbiamo fatto di queste combinazioni, e cioè dal nostro passato, dalla nostra vita, da quello che abbiamo accumulato inconsciamente in noi, dai nostri condizionamenti. In breve, da come abbiamo “vissuto la nostra Luna”.

Se siamo aperti, se ci fermiemo un attimo ad ascoltarci, possiamo sfruttare questi brevi periodi ogni mese per OSSERVARE quello che sentiamo, i ricordi che ci tornano in mente, quello che l’inconscio ci vuole comunicare.

Per alcune Carte natali (cioè per alcune persone), ciò può avvenire spontaneamente e di forza. Quanti di noi conoscono persone cosiddette “lunatiche” o “volubili”? Astrologicamente, esse si riconoscono dalla posizione prominente che la loro Luna ha nella loro Carta.

Se la Luna ha una posizione “favorevole”, ma soprattutto se essa è stata ben “vissuta”, i suoi transiti portano sempre “buone notizie”, cioè ci fanno stare bene, ci arricchiscono, ci nutrono, ci fanno sentire veramente figli di questo Universo.

Se la nostra Luna invece è “afflitta” o non è stata ben vissuta, ecco che i suoi transiti ci segnalano che qualcosa non va, che stiamo sbagliando, che occorre prestare attenzione al lamento della nostra anima, e porvi rimedio.

Ad esempio, l’incontro della Luna con Plutone natale puo’ essere vissuto “male”, riempiendoci improvvisamente di terrore, di angoscia, di sentimenti di abbandono e di inutilità, di cinismo, di violenta insoddisfazione. Se accade di notte, può presentarsi sottoforma di un incubo terrificante, che ci sveglia e ci spaventa e ci fa preoccupare.

Il solo fatto di andare a verificare nell’elenco dei transiti lunari la corrispondenza tra un evento del genere e le relative posizioni dei pianeti, ci può sollevare dall’angoscia e aiutarci a capire di piu’, fornendoci una precisa chiave di conoscenza per scoprire quello che abbiamo per tanto tempo represso, per integrarlo in noi.

Oppure, un momento di inaspettata allegria ci prende all’improvviso, e ci sorprende… Magari sappiamo già che le cose dopotutto vanno “benino”, tranquille… Ma perché questo entusiasmo tuttauntratto?

Andiamo a vedere, e c’è la Luna che sta girando sopra la nostra Venere. Vogliamo abbracciare il mondo, regalare a qualcuno un sorriso.

In un senso o nell’altro, si tratta di brevi episodi, che non hanno molta importanza nell’arco di una vita. Ben piú pesanti ed impegnativi sono i transiti degli altri pianeti (pensate che Plutone impiega 245 anni a fare il percorso che la Luna compie in 28 giorni)… Ma la Luna ha la sua parte. Una parte da non trascurare se vogliamo cominciare a capire che cosa è il nostro mondo interiore.